Accordi di ristrutturazione dei debiti
La ristrutturazione del debito è un accordo che un debitore può prendere con il suo creditore per modificare le condizioni originarie del prestito.
Il debitore che si ritrova all'improvviso in difficoltà economiche, infatti, potrebbe non riuscire a restituire al suo creditore tutto ciò che gli deve entro il termine stabilito.
Per evitare questo pericolo, allora, può ricorrere alla ristrutturazione, cioè chiedere di cambiare qualcosa di ciò che è stato deciso all'inizio, in modo tale da riuscire a saldare il debito nonostante i suoi problemi economici.
La ristrutturazione può essere realizzata tecnicamente in tre modi:
- si può decidere di ridurre la somma da restituire: in questo caso il debitore s'impegna a pagare immediatamente la cifra ridotta, mentre il creditore che accetta questo pagamento inferiore s'impegna a non pretendere più nulla da quella persona (accordo "a saldo e stralcio");
- possono essere ridotti gli interessi maturati sulla somma da restituire oppure gli interessi di mora, cioè quegli interessi che scattano nel momento in cui il debitore è in ritardo sul pagamento e dovrebbe, per legge, pagare quindi qualcosa in più;
- può esserci una "rimodulazione del debito": si decide, cioè, di modificare il periodo di tempo entro il quale il debitore deve pagare (ad esempio, si può stabilire che la somma venga restituita non più entro un anno, bensì entro due). Spesso questo allungarsi dei tempi non produce altri interessi da pagare.
La ristrutturazione è un'operazione tipica soprattutto del mondo aziendale: ricorrono, infatti, a questa soluzione soprattutto le imprese che si ritrovano a vivere gravi periodi di crisi e non riescono per questo a liberarsi dai propri debiti.
Ad esempio, per poter avviare la sua azienda Mario ha chiesto vari prestiti, ritrovandosi così a dover restituire ben 300.000 euro di debiti entro due anni.
Ad un certo punto, però, la crisi economica colpisce anche la sua attività e lui si rende conto di non potersi più permettere di pagare tutto quello che deve. Se non restituisce quella somma, però, il patrimonio della sua azienda potrebbe subire azioni esecutive: potrebbero, cioè, essere sequestrati e rivenduti forzatamente i beni aziendali, per risarcire con il ricavato della loro vendita i creditori non soddisfatti.
Per evitare queste conseguenze, Mario decide allora di ricorrere alla ristrutturazione del debito: chiede a chi gli ha concesso quei prestiti se è possibile modificare gli accordi iniziali, riducendo per esempio la somma da restituire (200.000 euro invece di 300.000) oppure allungando i termini di scadenza (quattro anni invece di due).
Se questa richiesta viene accettata da un numero di creditori che rappresenta almeno il 60% dei debiti dell'azienda, allora potrà esserci la ristrutturazione.
Se invece i suoi creditori non accettano l'accordo, Mario sarà obbligato a saldare i debiti seguendo gli accordi iniziali.
Anche i privati possono ricorrere alla ristrutturazione del debito. Grazie al Decreto Legge 212 del 2011, infatti, anche le persone "sovraindebitate" (cioè coloro che hanno troppi debiti) possono ora chiedere ai propri creditori di prendere nuovi accordi per modificare le condizioni iniziali e riuscire, quindi, a rispettare l'impegno preso.
Ristrutturazione del Debito: Elenco Avvocati e Studi Legali
Contratto di somministrazione
È un contratto in base al quale una parte (somministrante) si impegna ad eseguire in favore dell’altra parte (somministrato) delle prestazioni in cambio del pagamento di una somma. Le prestazioni possono essere periodiche oppure continuative. Es.: abbonamenti, forniture.
Contratti: effetti reali
Con effetti reali si intende il trasferimento da una persona a un’altra, tramite un contratto, dei diritti reali (es. la proprietà) o altri diritti (es. usufrutto): se firmo un contratto per comprare un appartamento, "l’effetto reale" sarà che la proprietà viene trasferita a me.
Contratto di appalto: cos’è
È un accordo stipulato tra una parte (committente, può essere una persona o un ente) e un’altra (appaltatore, in genere un’impresa) affinché l’appaltatore realizzi per il committente un’opera (es. costruzione casa) o un servizio (es. mensa scolastica), dietro compenso.
Contratti: elementi essenziali
Affinché il contratto abbia valore legale deve necessariamente contenere i seguenti elementi: l’accordo (la decisione delle parti); l’oggetto (cosa si dà, si fa o si non fa); la causa (lo scambio, la vendita, ecc); la forma del contratto (tacito, orale, scritto).
Contratti: elementi accidentali
Sono gli elementi che possono essere contenuti in un contratto, ma che non sono obbligatori per legge ai fini della validità. Sono: Condizione (es. stabilire in base a quali condizioni il contratto produrrà effetti); Termine (es. tempi consegna); Modo (es. come conservare il bene).