L'impossibilità sopravvenuta si ha quando un debitore non può più rispettare l'impegno preso nei confronti del suo creditore per ragioni che non dipendono dalla sua volontà.
L'obbligo, però, scompare solamente se questa impossibilità ha determinate caratteristiche.
L'impossibilità può estinguere l'obbligazione se è oggettiva e non imputabile al debitore.
Per alcune obbligazioni, però, non si può mai parlare di impossibilità oggettiva.
È il caso soprattutto di obbligazioni pecuniarie (quelle che riguardano, somme di denaro), obbligazioni di genere (cioè quelle che parlano di cose indicate solo nel loro genere) ed obbligazioni "negative" (cioè quelle che prevedono un "non fare" qualcosa).
Per le obbligazioni pecuniarie, infatti, io posso anche non avere denaro per saldare il debito, ma questa sarebbe solo una mia impossibilità "soggettiva": il denaro c'è nella società, circola, quindi potrei comunque recuperarlo in altri modi.
Per le obbligazioni di genere vale lo stesso principio: se ho l'obbligo di consegnare per esempio una bicicletta qualsiasi, ho sempre modo di prenderla da qualche parte.
Per le obbligazioni negative, invece, si rischia di essere proprio condannati da un tribunale per "dolo": se il mio obbligo era quello di "non fare" una cosa (ad esempio non fare concorrenza all'imprenditore che mi ha prestato soldi per mandare avanti la mia azienda) e non l'ho rispettato, vuol dire che ero intenzionato a non tener fede all'impegno preso.
Se invece l'impossibilità è soggettiva – cioè è il debitore a non essere in grado di eseguire la prestazione per causa sua – rischia di essere comunque costretto a rispettare il suo obbligo (se è ancora possibile eseguire in qualche modo la prestazione) e di dover risarcire i danni al creditore.
Se ad esempio Sara, per saldare un debito che ha con Michela, deve consegnarle il suo PC portatile ma il suo comportamento ne provoca la distruzione (se l'è portato al mare poggiandolo direttamente sulla sabbia), ci sarà appunto impossibilità, ma sarà "soggettiva": è colpa sua se quell'oggetto non funziona più e non può quindi consegnarlo a Michela.
L'impossibilità può essere totale, temporanea oppure parziale.
Si parla di impossibilità totale quando è del tutto impossibile eseguire la prestazione (non è possibile dare o fare quella cosa nemmeno tra qualche mese) e nessuna persona al posto del debitore potrebbe rispettare quell'impegno.
Il debitore, per non essere considerato responsabile di questa impossibilità, deve allora provare che ciò che l'ha provocata è stato qualcosa di imprevedibile, inevitabile e di cui non ha colpa. Può trattarsi, inoltre, di una impossibilità fisica oppure giuridica.
Fisica: Michele deve consegnare al suo creditore in America 3 quintali di grano. Il grano viene caricato su una nave, ma durante il viaggio avviene un naufragio e tutto il carico viene distrutto.
Giuridica: una nuova legge impedisce di esportare grano dall'Italia verso l'America per sempre.
L'impossibilità è temporanea quando il debitore si ritrova a non poter eseguire la prestazione solo per un po' di tempo, ma potrebbe comunque farlo successivamente. Per questo l'obbligazione non si estingue e se ne libererà solamente quando potrà dare o fare ciò che deve.
Ad esempio, per saldare un debito Anna deve consegnare a Paola un dipinto che si trova nella sua casa in montagna entro un mese. Allo scadere del termine, però, una grossa nevicata le impedisce di raggiungere il luogo. Per questo non può temporaneamente eseguire la prestazione, ma può comunque farlo appena il passaggio sarà di nuovo libero.
In alcuni casi, però, l'impossibilità temporanea può comunque far sì che l'obbligazione venga meno. Si tratta soprattutto di quelle situazioni in cui l'impossibilità dura fino a quando il debitore non può più essere considerato obbligato ad eseguire la prestazione.
Per esempio la legge che impedisce di esportare grano in America non vale per sempre ma dura comunque troppo tempo e intanto il grano che Michele deve consegnare va a male, oppure il creditore non è più interessato a riceverla (il suo creditore aveva bisogno di quel grano entro un mese; scaduto il termine, non sa più cosa farsene).
L'impossibilità è considerata parziale quando la prestazione può essere eseguita solo in parte. In questo caso il debitore resta comunque obbligato a dare o fare ciò che resta. Ad esempio, Marco deve eseguire una prestazione per Giovanni che prevede due cose da fare: costruire un soppalco nel suo magazzino in campagna e sistemargli il soffitto del suo appartamento in città. Un incendio, però, distrugge del tutto il magazzino. A questo punto Marco non potrà più costruire il soppalco, ma sarà comunque ancora obbligato ad occuparsi del soffitto dell'appartamento. Verrà, quindi, considerato libero dall'obbligazione solo quando avrà eseguito la parte di prestazione restante.