Il recesso è un'operazione attraverso la quale una persona che ha stipulato un contratto può "tirarsi indietro" senza per questo rischiare problemi di natura legale.
Questo può accadere grazie al "diritto di recesso", cioè alla possibilità offerta dalla legge di cambiare idea ed uscire da un contratto, liberandosi unilateralmente di tutti gli obblighi assunti con quell'accordo.
Si può recedere da un contratto anche senza il consenso dell'altra persona, ma resta comunque l'obbligo di comunicarle questa decisione.
Il recesso può essere esercitato in modi diversi, a seconda del tipo di contratto dal quale ci si vuol liberare. Si parla soprattutto di "recesso nei contratti ad esecuzione istantanea" e "recesso nei contratti ad esecuzione continuata e periodica".
Recesso nei contratti ad esecuzione istantanea. Il contratto ad esecuzione istantanea è quello che viene eseguito in un unico momento, in modo immediato (ad esempio: il negoziante mi consegna un oggetto, io lo pago in quello stesso momento) oppure differito (ad esempio: il negoziante mi consegna un oggetto, io lo pagherò tra 10 giorni).
In questi casi si può recedere dal contratto solo se non è stato ancora eseguito: se ho comprato una lavatrice da pagare a rate, posso esercitare il diritto di recesso solo se non ho già versato la prima somma mensile.
Recesso nei contratti ad esecuzione continuata e periodica. Il contratto ad esecuzione continuata e periodica è quello il cui effetto perdura nel tempo (ad esempio: pago mensilmente un servizio che Luca mi fornisce da anni e che continuerà a fornirmi anche in seguito).
In questo caso il recesso può avvenire anche se è già iniziata l'esecuzione del contratto, ma non avrà valore per le cose che sono state già date/fatte né per quelle in corso d'opera: se ho firmato 3 anni fa un contratto di somministrazione di energia elettrica con la compagnia X, posso recedere anche oggi, ma il recesso non avrà valore per ciò che è avvenuto prima di chiederlo (quindi di certo non posso restituire alla compagnia l'energia che mi ha dato e chiederle indietro la somma che ho pagato fino ad oggi).
Il recesso dal contratto non è, però, sempre possibile. Ad esempio non può essere applicato quando si compra qualcosa all'interno di un negozio o di altri locali commerciali: se compro una collana dentro una gioielleria ma poi cambio idea, non potrei – teoricamente – restituirla e farmi ridare dal gioielliere la somma che ho pagato per acquistarla.
Può essere esercitato, invece, entro 7 giorni se la vendita è avvenuta al di fuori di un locale commerciale (ho comprato la collana per strada, presso una bancarella), entro 10 giorni se è avvenuta a distanza (ho comprato la collana su un sito web). Solo in questi casi si parla, infatti, di "recesso unilaterale dei contratti stipulati dai consumatori".
Può anche essere deciso un corrispettivo per il diritto di recesso, cioè i contraenti – le persone che hanno stipulato il contratto - possono decidere preventivamente che, nel caso in cui una di loro eserciti il recesso, debba pagare una somma all'altra parte.
In questo caso si parla soprattutto di: