Efficacia del contratto
Un contratto è efficace quando produce effetti considerati validi dalla legge. Il più importante di questi effetti è quello di far nascere (oppure modificare o portare a termine) un rapporto giuridico patrimoniale, cioè un legame tra le persone coinvolte che riguarda questioni che possono essere valutate economicamente.
Il contratto produce effetti, però, solo se viene perfezionato, cioè stipulato in ogni sua parte.
In realtà l'efficacia di un contratto dipende da vari fattori, non solo dal suo perfezionamento. Esistono, infatti, casi in cui anche un contratto perfettamente concluso (stipulato in ogni sua minima parte) e senza difetti può non produrre alcun effetto: viene considerato, quindi, "inefficace".
Inefficacia del contratto
In generale, si parla di "inefficacia" per indicare tutte quelle situazioni in cui un contratto non produce effetti. Ad esempio è inefficace il contratto invalido che viene dichiarato da una sentenza del tutto "nullo".
Non tutti i contratti invalidi, però, sono anche inefficaci. Un contratto che ha qualche difetto per via del quale può essere considerato invalido, infatti, continua a produrre effetti fino a quando una persona non agisce per farlo dichiarare da un giudice "annullabile".
L'inefficacia di un contratto può avere forme differenti, perché dipende da fattori diversi.
Si parla, infatti, di:
- inefficacia temporanea: è voluta dalle persone che hanno creato quel contratto. I suoi effetti sono, infatti, subordinati a termini o condizioni che possono aver inserito in esso e possono, quindi, anche realizzarsi in un secondo momento;
- inefficacia definitiva: quando non può produrre definitivamente effetti, come in caso di nullità;
- inefficacia assoluta: quando i suoi effetti non valgono né per le persone coinvolte nel contratto, né per eventuali terze persone;
- inefficacia relativa: quando l'inefficacia agisce solo nei confronti di terze persone o di alcuni soggetti specifici.
Anche un contratto perfettamente valido può essere inefficace.
È il caso, ad esempio, di quei contratti che possono danneggiare alcune persone (ad esempio dei creditori), ma in realtà non hanno alcun difetto.
Per capire meglio, facciamo un esempio: sono in debito con Luca di 300.000 euro ed il mio intero patrimonio è per lui una garanzia: se non dovessi saldare quel debito, infatti, Luca potrebbe chiedere il sequestro e la vendita forzata dei miei beni. Per evitare di perdere il mio appartamento, allora, decido di donarlo a mio fratello. Il contratto che firmo con lui è perfettamente valido, in quanto stipulato in ogni sua minima parte. Luca, però, per evitare di essere danneggiato da questo evento, può agire con una "azione revocatoria", cioè chiedere ad un giudice di considerare quella donazione inefficace nei suoi confronti.
Gli elementi o le situazioni che rendono un contratto inefficace (temporaneamente, definitivamente, ecc.) sono, dunque, vari. Di seguito elenchiamo i più importanti:
- termini e condizioni: se le persone hanno stabilito che gli effetti del contratto si verificheranno o meno in base ad una data precisa oppure un evento futuro incerto. In questo caso l'inefficacia è temporanea;
- contratto simulato: quando le persone hanno stipulato un contratto ma hanno anche deciso preventivamente che i suoi effetti non dovranno in realtà mai verificarsi. In questo caso l'inefficacia è definitiva;
- contratto fiduciario: contratto in base al quale una persona trasferisce la proprietà di qualcosa ad un'altra con l'obbligo di utilizzarla in un certo modo oppure trasferirla in futuro di nuovo a lei o ad un terzo soggetto. In questo caso il contratto potrebbe essere considerato invalido ed inefficace se è stato stipulato per frodare la legge.
Efficacia e inefficacia del contratto: Elenco Avvocati e Studi Legali
Contratto di somministrazione
È un contratto in base al quale una parte (somministrante) si impegna ad eseguire in favore dell’altra parte (somministrato) delle prestazioni in cambio del pagamento di una somma. Le prestazioni possono essere periodiche oppure continuative. Es.: abbonamenti, forniture.
Finanziamento: quali tipi
Esistono diverse tipologie di finanziamento, che tra loro differiscono per lo scopo e la modalità di erogazione: prestito finalizzato o rateale; prestito personale; prestito a dipendenti; prestito fiduciario; prestito bancario; cessione del quinto; mutuo.
Risoluzione per impossibilità
Dopo la stipula del contratto se una parte non può più rispettare i termini dello stesso a causa di una sopraggiunta impossibilità di cui non ha colpa (es. vendo la casa ma questa crolla per il terremoto), il contratto può essere risolto, sciolto (tramite Giudice).
Contratto di permuta: cos’è
È un contratto consensuale attraverso il quale due persone si "scambiano" la proprietà di beni, senza esborso di denaro. Due persone possono quindi "barattare" tra loro: auto, case, terreni, oggetti, ecc. Lo scambio può riguardare beni già esistenti ma anche futuri.
Prestito personale: cos’è
È una forma di finanziamento non finalizzato, ossia non viene richiesto per l’acquisto di uno specifico bene o servizio, ma per poter disporre di una certa somma da usare a propria scelta (es. per un viaggio, o altro). La cifra sarà rimborsata a rate con importi e scadenze prestabilite.