Si è un creditore privilegiato quando il mio credito viene considerato dalla legge più importante rispetto a quello di altri e, per questo, il si ha il diritto di precedenza su altri eventuali creditori dello stesso debitore. Il credito privilegiato deve essere, quindi, soddisfatto per primo.
Normalmente, quando un debitore ha più creditori ma non salda nessun debito, queste persone possono rifarsi sul suo patrimonio: i beni di quella persona, infatti, possono essere per legge pignorati e venduti forzatamente. Il ricavato della loro vendita, poi, viene diviso in maniera equa tra i creditori oppure distribuito in base a ciò che hanno dato: se ho dato come credito 1.000, riceverò da quella vendita forzata 1.000; se un'altra persona ha dato 500, riceverà 500, e così via.
Quando c'è un privilegio, invece, il creditore al quale viene riconosciuto assume il "diritto di prelazione", il diritto, cioè, di essere soddisfatto per primo rispetto a tutti gli altri creditori dalla vendita forzata di quei beni.
I privilegi hanno come unica fonte la legge. È la legge, infatti, a stabilire in quali casi ci si trova di fronte ad un privilegio. Di conseguenza, i privilegi non possono essere creati in un secondo momento o dipendere da operazioni particolari come il pegno o l'ipoteca.
Con un pegno o un'ipoteca, per esempio, un creditore assume il diritto di prelazione grazie ad un contratto che gli permette di ricevere per primo il ricavato della vendita di un bene specifico (il bene che è stato appunto dato in pegno oppure ipotecato). Con un privilegio, invece, il creditore ha questo diritto automaticamente, proprio per via della natura del suo credito.
I privilegi generali riguardano solo i beni mobili che fanno parte del patrimonio del creditore. Sono considerati privilegi generali quelli che dipendono da retribuzioni e indennità dovute per la fine di un rapporto di lavoro, il risarcimento dei danni che un lavoratore dovrebbe ricevere se non sono stati pagati i contributi obbligatori, quelli causati da un licenziamento giudicato illegittimo, i crediti che dovrebbero essere dati per gli ultimi 3 mesi a chi per legge ha diritto agli alimenti (come la famiglia del debitore), i crediti dello Stato per le imposte.
Se, ad esempio, un'azienda fallisce ed i suoi beni vengono pignorati e venduti forzatamente per risarcire i creditori, avranno il diritto di esser pagati per primi proprio i dipendenti di quell'azienda.
I privilegi speciali, invece, riguardano uno o più beni specifici del patrimonio del debitore (mobiliari ma anche immobiliari) e dipendono dalla relazione che c'è tra quel bene ed il credito che è stato dato.
Ad esempio, un locatore (una persona che ha dato ad un'altra la possibilità di utilizzare qualcosa di suo in cambio di un pagamento mensile) ha un privilegio speciale sui beni che arredano la casa in cui vive il locatario (chi l'ha affittata): se questa persona non salda i suoi debiti ed il suo patrimonio subisce quindi l'esecuzione forzata – le sue cose vengono cioè pignorate e vendute forzatamente - il locatario ha diritto di precedenza rispetto agli altri creditori sul ricavato della vendita dei beni che erano dentro quella casa (ad esempio mobili, elettrodomestici, ecc.).
Se ci sono più crediti privilegiati, la legge stabilisce anche un ordine da seguire per decidere quale soddisfare per primo. Quest'ordine non dipende dal tempo che è trascorso da quando è nato quel credito, bensì dalla sua stessa natura.
Di solito vengono considerati più importanti i crediti che riguardano spese di giustizia, che hanno quindi la precedenza anche sui crediti protetti da pegno o da ipoteca.