Il forfaiting è un contratto atipico utilizzato nel settore delle esportazioni, attraverso il quale un imprenditore - esportatore - cede ad un istituto finanziario - forfaiter - un credito non ancora scaduto, nato dalla fornitura di beni o servizi che è avvenuta all'estero; il forfaiter, in cambio, anticipa l'importo di questi crediti trattenendo un tasso d'interesse fisso sulla somma, detto "a forfait".
Per capire meglio come funziona, facciamo un esempio.
Marco - esportatore di olio d'oliva in Brasile - stipula con Francisco - importatore brasiliano - un contratto di compravendita per il suo prodotto. In base a questo contratto, Francisco dovrà versargli il 10-15% della somma totale subito, il resto, invece, in rate con scadenza semestrale. Marco, quindi, vanta un diritto di credito nei confronti di Francisco, cioè ha il diritto di pretendere che lui paghi quelle rate. I crediti che corrispondono alle singole rate vengono "incorporati" in una serie di titoli di credito cambiari, ad esempio in cambiali internazionali.
Se Marco ha bisogno di quel denaro subito e non vuole, quindi, attendere sei mesi, può stipulare un contratto di forfaiting con la banca della sua città, cedendole i suoi titoli di credito. A questo punto la banca anticiperà a Marco il pagamento della somma totale di quei titoli, trattenendo però un tasso d'interesse fisso.
I crediti che possono essere ceduti devono essere "crediti cartolari".
I crediti cartolari sono in altre parole dei diritti di credito strettamente legati ai documenti che testimoniano la loro esistenza (cambiali, assegni, lettere di credito ecc.): se un creditore, infatti, non è in possesso di questi documenti, non può dimostrare materialmente di aver sul serio il diritto di ricevere una certa somma da qualcuno.
Un esportatore, quindi, può cedere i suoi crediti ad un forfaiter solo se sono appunto crediti cartolari: Marco può stipulare il contratto di forfaiting con la banca della sua città solo se è in possesso delle cambiali che dovrebbero essere pagate da Francisco.
La cessione dei crediti cartolari avviene "pro soluto": in questi contratti di forfaiting è presente una "clausola senza garanzia", grazie alla quale l'esportatore che li sta cedendo al forfaiter si libera di ogni responsabilità nel caso in cui l'importatore si mostri, poi, inadempiente, cioè non saldi il debito. Il rischio che Francisco non paghi quelle cambiali, quindi, si riversa sulla banca che ha stipulato il contratto di forfaiting e non su Marco.
Il vantaggio che ha un imprenditore italiano nello stipulare un contratto di forfaiting consiste nel fatto che con esso non solo ha la possibilità di ottenere subito liquidi (quindi il pagamento della somma che corrisponde a quei titoli di credito, senza dover aspettare scadenze varie), ma si libera anche di altri rischi finanziari o politici che possono nascere da un'operazione di vendita all'estero.
Il forfaiter che accetta "pro soluto" questa cessione, invece, cerca comunque di tutelarsi dal rischio che l'importatore non paghi poi ciò che deve. Pretende, infatti, che quei crediti vengano garantiti da un istituto bancario estero rinomato, in modo tale da poter comunque recuperare la somma che corrisponde a quei crediti nel caso in cui l'importatore non saldi il debito.
Questa garanzia viene spesso rilasciata sotto forma di avallo: l'istituto bancario estero s'impegna a pagare quel debito al posto dell'importatore inadempiente.