Il contratto estimatorio è un tipo di accordo in base al quale una parte - detta tradens - si impegna a consegnare ad un'altra - detta accipiens - un certo numero di beni mobili; chi li riceve si impegna a sua volta a pagarne il prezzo oppure a restituirli entro un termine stabilito.
È detto anche "contratto in conto deposito" ed è tipico soprattutto di quei settori commerciali che si occupano di fornitura di periodici e giornali, vendita di oggetti preziosi o articoli di alta moda.
Per capire meglio di cosa si tratta, facciamo un esempio: un giornalaio che desidera poter offrire alla sua clientela una grossa varietà di prodotti, ma non vuole rischiare di rimetterci se restano invenduti, stipula questo contratto con un fornitore (ad esempio un editore). In base agli accordi, il fornitore - tradens - si impegna a consegnare "in conto deposito" un certo numero di copie di giornali; il giornalaio - accipiens - si impegna a pagarle oppure a restituirle se restano invendute. In questo modo il rischio della mancata vendita resta a carico del fornitore.
Con il contratto estimatorio, quindi, nascono obbligazioni per entrambe le parti coinvolte: sia il tradens che l'accipiens si ritrovano a dover rispettare per legge degli obblighi precisi.
Il tradens è obbligato a consegnare un certo numero di beni all'accipiens.
Con la consegna non riceve subito una somma di denaro, ma deve aspettare che l'accipiens li utilizzi in qualche modo (li metta in vendita) per capire se verranno pagati o meno. La merce, infatti, potrebbe restare invenduta e in questo caso avrebbe diritto alla sua restituzione.
Inoltre, resta proprietario dei beni che ha consegnato fino a quando non vengono venduti o pagati dall'accipiens, ma non ha il diritto di disporne (di servirsene come vuole) prima della loro eventuale restituzione.
L'accipiens è invece obbligato a pagare al tradens il prezzo di quella merce oppure a restituirgliela.
Con il contratto ha diritto alla "disponibilità del bene" - cioè può farne ciò che vuole e quindi metterlo in vendita - ma assume anche il "rischio del perimento": nel caso in cui i beni spariscano, verrà comunque considerato responsabile anche quando non ha colpa. Se ad esempio un incendio manda in cenere tutti i giornali dell'edicola, il giornalaio - pur non avendo colpa di ciò che è accaduto - sarà obbligato a pagare al suo fornitore le copie che non può più restituire.
Il contratto estimatorio viene spesso considerato come "contratto reale", cioè concluso solo una volta avvenuta la consegna dei beni in oggetto.
La proprietà di questi beni, però, non passa direttamente a chi li riceve: all'inizio all'accipiens (il giornalaio) vengono trasferiti solo la disponibilità dei giornali ed il rischio del perimento, mentre i giornali restano appartenenti al tradens (il suo fornitore) fino a quando non vengono pagati: solo una volta che il giornalaio avrà pagato le copie di giornali e periodici che ha ricevuto dal fornitore potrà esserne considerato proprietario.
Per questo, eventuali creditori dell'accipiens non possono chiedere che vengano pignorate prima che avvenga il pagamento: se il giornalaio non ha saldato un debito con una persona, questa può rifarsi sul suo patrimonio chiedendo la vendita forzata dei suoi beni, ma giornali e periodici dell'edicola non possono essere toccati se non sono stati ancora pagati ai fornitori.