Contratti Tipici e Atipici

I Contratti Tipici e Atipici: le principali tipologie di contratto presenti in Italia

I contratti tipici e atipici

Le norme generali per la creazione di un contratto sono dettate dal nostro Codice Civile, all'interno del quale vengono precisati quali sono gli elementi essenziali che devono contenere obbligatoriamente tutti i contratti per essere considerati validi dalla legge (accordo, causa, oggetto, forma) e quali, invece, quelli facoltativi (condizione, termine, modo).

Alcuni contratti sono disciplinati in modo preciso dal nostro ordinamento in quanto considerati più importanti rispetto ad altri o comunque generalmente più utilizzati. Si tratta dei cosiddetti "contratti tipici" (chiamati anche "nominati"), che possono nascere anche da leggi create nel corso del tempo. Le regole dei contratti tipici si applicano nel momento in cui le persone che stanno stipulando un accordo non ne prevedono altre.

Esiste, infatti, anche la possibilità di dar vita a "contratti atipici", cioè tipi di accordo non previsti dal Codice Civile. In questi contratti le parti coinvolte possono decidere liberamente quale contenuto inserire, a patto che si tratti comunque di qualcosa di legale e che riguardi interessi che meritano di essere tutelati, come gli interessi economici. Anche i contratti atipici, però, devono seguire alcune regole della formazione di un contratto. In modo particolare, devono contenere gli elementi essenziali obbligatori.

Di seguito elenchiamo quali sono i contratti tipici e atipici maggiormente utilizzati in Italia:

Contratti Tipici e Atipici: Elenco Avvocati e Studi Legali
Somministrazione continuativa
È un contratto avente per oggetto prestazioni che si protraggono ininterrottamente per tutta la durata del contratto. Non vi è soluzione di continuità (ovvero non viene interrotta la continuità). Ne sono esempio i contratti per la fornitura quotidiana di gas, luce ed acqua.
Pegno: che cos’è
È un contratto che viene stipulato tra debitore e creditore in base al quale il primo dà al secondo un bene materiale (pegno) a garanzia di pagamento di un debito. Se il debitore paga, il bene gli viene restituito; se non paga, il creditore trattiene il bene e può venderlo.
Prestito fiduciario: cos’è
È un finanziamento non finalizzato (non legato ad un acquisto) che viene concesso al richiedente sulla semplice fiducia: l’istituto di credito non pretende garanzie materiali, ma solo i documenti che dimostrino la sua posizione sociale, economica e la possibilità di rendere il prestito.
Contratto di compravendita
Anche detto di vendita, questo è il contratto più diffuso e utilizzato. Ha per oggetto la vendita di beni (mobili e immobili) e il passaggio di proprietà da una persona ad un’altra, dietro pagamento. La vendita può riguardare beni già esistenti o ancora da creare (es. casa).
Contratto di appalto: cos’è
È un accordo stipulato tra una parte (committente, può essere una persona o un ente) e un’altra (appaltatore, in genere un’impresa) affinché l’appaltatore realizzi per il committente un’opera (es. costruzione casa) o un servizio (es. mensa scolastica), dietro compenso.
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