Obblighi tra genitori e figli: quando si diventa genitori, si assumono delle responsabilità nei confronti dei figli. Per la legge italiana, sono veri e propri obblighi, da rispettare anche in caso di scioglimento del matrimonio o fine della convivenza.
I doveri di un genitore valgono sia nei confronti dei "figli legittimi" cioè nati all'interno di un matrimonio, sia nei confronti dei "figli naturali", ad esempio quelli nati da genitori non sposati o da precedenti matrimoni.
Obbligo di mantenimento, istruzione ed educazione. Il primo obbligo imposto ad un genitore è quello del "mantenimento". Questo significa dover soddisfare sempre le esigenze di un figlio, ad esempio nutrirlo, prendersi cura di lui, farlo vivere in un ambiente sano, e non solo se si tratta di un minorenne. L'obbligo del mantenimento, infatti, riguarda anche i figli maggiorenni non "autosufficienti", cioè non ancora in grado di provvedere da soli ai propri bisogni e non per colpa loro (ad esempio un figlio che, nonostante tanti sforzi, non riesce a trovare un lavoro stabile).
Inoltre, un genitore deve provvedere anche ad istruzione ed educazione dei figli, tenendo conto delle loro capacità, inclinazioni naturali, aspirazioni, e deve sempre assisterli anche moralmente.
Gli obblighi di un genitore non scompaiono con una separazione o un divorzio. In questi casi, infatti, i figli continuano a mantenere il diritto di ricevere mantenimento, assistenza materiale e morale, istruzione, educazione.
Il Giudice può affidare i figli ad entrambi i genitori (affidamento condiviso) o ad una sola persona (affidamento esclusivo). Nel primo caso, vengono stabilite le regole per il mantenimento per entrambi i coniugi; nel secondo caso, il genitore affidatario mantiene la potestà sui figli e ne amministra i beni mentre il genitore non affidatario deve versare ogni mese un assegno di mantenimento più eventuali spese extra, come quelle per la scuola o le attività sportive. Il Giudice può decidere che questo assegno venga versato anche per i figli maggiorenni non autosufficienti.
Di recente, si parla di "famiglie di fatto" per indicare quelle coppie che convivono da un po' di tempo e crescono i propri figli come fossero marito e moglie pur non essendosi mai sposati.
In queste famiglie i genitori che riconoscono i propri figli devono preoccuparsi di mantenerli, educarli, istruirli, assisterli anche moralmente. L'obbligo resta attivo anche se la convivenza termina. In questo caso, poiché non c'è alcun obbligo giuridico tra la coppia, non è necessario rivolgersi ad un giudice per stabilire l'affidamento dei figli oppure accordarsi sull'assegno di mantenimento. Ci si rivolge al giudice solo in caso di conflitti.
Se un figlio naturale è riconosciuto da un solo genitore, il discorso è più complicato. Per ottenere il rispetto degli obblighi anche da parte del genitore che non l'ha riconosciuto, infatti, serve il procedimento per la dichiarazione di paternità/maternità, cioè bisogna avere la certezza che il bambino è biologicamente figlio di quella persona. Una volta accertato questo, il genitore che non l'ha riconosciuto sarà comunque obbligato dalla legge a prendersene cura.
Potestà genitoriale. Se un genitore non rispetta i suoi obblighi, rischia di perdere la "potestà genitoriale". La potestà genitoriale è il potere che un genitore ha di prendersi cura ed amministrare ogni aspetto della vita dei propri figli. In base a questo potere, il genitore si preoccupa anche di farli vivere nella casa di famiglia, li rappresenta dal punto di vista legale, ne amministra i beni ed ha il diritto di usufruire delle loro risorse economiche, purché queste risorse vengano utilizzate per la loro istruzione o in generale per la famiglia.
La legge italiana tiene comunque conto di condizioni economiche e capacità lavorative e professionali dei genitori. Per questo, in caso di problemi, tocca agli "ascendenti" dare ai genitori i mezzi necessari per prendersi cura dei figli. Questo significa che se io per esempio non posso garantire un piatto caldo ai miei figli tutti i giorni, i loro nonni devono aiutarmi a far sì che i miei bambini non restino a digiuno.