Maternità e Paternità sono momenti nella vita di un essere umano considerati importanti dalla nostra legge, la quale cerca di tutelarli anche all'interno del mondo del lavoro.
Per evitare, infatti, che la decisione di mettere al mondo un bambino provochi discriminazioni o perdita del posto di lavoro, sono state create nel corso del tempo norme che cercano di proteggere sia le madri lavoratrici che i padri lavoratori. Queste norme, inoltre, danno indicazioni precise anche per la salvaguardia di sicurezza e salute delle lavoratrici in stato di gravidanza.
Maternità e lavoro. Alla base della legge sulla maternità c'è l'articolo 37 della Costituzione, il quale riconosce una "essenziale funzione familiare" per la donna lavoratrice, motivo per cui vengono garantiti a lei ed al bambino speciali protezioni.
Tra queste, la più importante è il congedo di maternità, cioè la possibilità di astenersi dal lavoro per un certo periodo di tempo.
Maternità obbligatoria. Il congedo di maternità è obbligatorio, ha inizio 2 mesi prima della data presunta del parto e termina 3 mesi dopo. Durante questo periodo, la lavoratrice ha diritto ad una indennità (un compenso) e non può essere licenziata.
E' possibile una maternità anticipata – quindi astenersi dal lavoro anche prima dei 2 mesi previsti dalla legge – ma questo solo in caso di maternità a rischio o se la donna presenta patologie che potrebbero aggravarsi con la gravidanza.
Maternità: contratto a tempo determinato. In base al Decreto Legge n°34 del 2014 – Jobs Act – chi lavora da più di 6 mesi a tempo determinato in un'impresa, ha diritto di precedenza se, entro un anno, quella stessa realtà decide di assumere personale a tempo indeterminato.
Il periodo di congedo obbligatorio della lavoratrice incinta viene conteggiato ai fini di questo diritto di precedenza.
Paternità e lavoro. In situazioni particolari può astenersi dal lavoro anche il padre, per tutta la durata del congedo di maternità oppure per la parte residua che spetterebbe alla donna.
Il congedo di paternità può esser chiesto in caso di morte o grave infermità della donna, oppure se il bambino viene abbandonato o affidato al padre. Tuttavia, si parla ora anche di paternità obbligatoria: la Riforma Fornero del 2012, infatti, ha previsto per gli anni 2013-2015 in via sperimentale la possibilità per il padre di usufruire di un giorno di astensione obbligatoria, indipendentemente da quei casi specifici. A questo giorno possono esserne aggiunti altri due, i quali, però, vengono sottratti al congedo della donna.
La tutela di maternità e paternità abbraccia molteplici argomenti. Di seguito elenchiamo i più importanti:
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