Statuto dei Lavoratori

Lo Statuto dei lavoratori: Legge 20 maggio 1970 n°300, articoli, art.18, art.19

Cos'è lo statuto dei lavoratori

Lo Statuto dei Lavoratori è il nome con il quale viene comunemente chiamata la Legge n°300 del 1970. È considerato uno dei testi normativi più importanti nel campo del Diritto del Lavoro, al punto da essere secondo solo alla Costituzione della Repubblica Italiana.
La sua importanza è dovuta al fatto che con questa legge sono state date indicazioni precise per sostenere i diritti dei lavoratori, in modo particolare tutelare la loro libertà e dignità personale nonché offrir loro la possibilità di dar vita e partecipare ad attività sindacali.

La legge 20 maggio 1970 n°300 è nata dopo un lungo periodo di attesa. L'idea di dar vita ad un testo che potesse sostenere i diritti dei lavoratori era, infatti, già sorta a partire dai primi anni Cinquanta ad opera del sindacalista Giuseppe Di Vittorio, ma fu solo dopo le vicende del movimento del '68 che si arrivò all'approvazione definitiva di una legge specifica in questo campo.

Statuto dei Lavoratori: testo. È suddiviso in 6 Titoli, cioè 6 sezioni, ciascuna delle quali si occupa di una tematica specifica attraverso vari articoli. I Titoli considerati più importanti sono i primi tre, in quanto raccolgono norme che garantiscono sia la tutela dei lavoratori e dei loro diritti nel rapporto di lavoro, sia la presenza di rappresentanze sindacali all'interno dei luoghi di lavoro.

Il Titolo I si concentra su libertà e dignità del lavoratore, stabilendo già nell'articolo 1 il diritto alla libertà di opinione: il dipendente può manifestare liberamente il proprio pensiero nel luogo di lavoro e non deve subire discriminazioni per ragioni ideologiche, politiche, religiose.

Il Titolo II, invece, si occupa dell'attività sindacale nei luoghi di lavoro: il lavoratore ha il diritto di aderire ad organizzazioni sindacali, costituire associazioni e svolgere attività di questo tipo nell'ambiente in cui lavora.
Per queste attività o per una sua eventuale partecipazione ad uno sciopero non può subire atti discriminatori, licenziamenti, trasferimenti, provvedimenti disciplinari o qualunque altra azione volta a procurargli un danno.

Il Titolo III, infine, contiene una serie di disposizioni di sostegno per l'attività sindacale: ad esempio, si parla delle modalità di esercizio di assemblee e referendum e viene offerta ai sindacalisti interni di un'azienda la possibilità di usufruire di permessi retribuiti e non retribuiti.

Statuto dei lavoratori: articoli. Gli articoli dello Statuto sono in tutto 41, suddivisi per argomenti all'interno di ciascuno dei 6 Titoli. Con questi articoli sono stati sanciti alcuni diritti fondamentali per i lavoratori nonché indicati tutti gli obblighi ed i divieti che deve rispettare un datore di lavoro.
Ad esempio, secondo gli articoli presenti nel Titolo I, è vietato servirsi di guardie giurate o di mezzi di controllo a distanza – come gli impianti audiovisivi – per "spiare" i dipendenti durante l'attività lavorativa, così come non è possibile perquisirli, a meno che la perquisizione non sia necessaria per tutelare il patrimonio dell'azienda.
Sono vietate, inoltre, le discriminazioni dovute a motivi razziali, religiosi, politici, sessuali ecc. e non possono essere assegnate ai lavoratori mansioni inferiori rispetto a quelle per le quali sono stati assunti.
Alcuni articoli sono, poi, considerati particolarmente importanti non solo dal nostro ordinamento, ma anche dalla nostra stessa società: è il caso, per esempio, del famoso "Articolo 18".

Statuto dei lavoratori: art.18. L'articolo 18 si occupa della disciplina sul licenziamento illegittimo del lavoratore ed ha subito un'importante modifica nel 2012 ad opera della Riforma Fornero. Con la riforma, infatti, è mutato il regime sanzionatorio che può essere applicato in caso di licenziamento illegittimo, cioè è cambiato il modo in cui viene "punito" un datore di lavoro che licenzia un dipendente senza valide motivazioni.
Attualmente, quindi, si parla di 4 regimi sanzionatori, che vengono applicati in base alla gravità di ciò che rende il licenziamento non valido per la nostra legge. In alcuni casi, infatti, non è più prevista la reintegrazione nel posto di lavoro del lavoratore licenziato (cioè il suo ritorno in azienda), ma viene solo garantita la tutela economica, in quanto il datore è comunque obbligato a pagare una indennità (una somma di denaro) come risarcimento.

Statuto dei lavoratori: art.19. L'articolo 19 si occupa delle famose RSA, ovvero delle Rappresentanze Sindacali Aziendali. Grazie a questo articolo è stata offerta ai lavoratori la possibilità di costituire realtà di questo genere in aziende in cui sono impiegate più di 15 persone.

Statuto dei Lavoratori: Elenco Avvocati e Studi Legali
Ammortizzatori sociali: cosa sono
Sono strumenti attraverso i quali si offre un aiuto economico al lavoratore in difficoltà, soprattutto quando perde il lavoro oppure si ritrova con un reddito ridotto a causa della sospensione dell’attività lavorativa. Sono ammortizzatori per es. Cassa Integrazione e Mobilità.
Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro
Il CCNL contiene gli accordi presi tra organismi che rappresentano i datori di lavoro e sindacati dei lavori, riguardanti argomenti come stipendi base, orari, condizioni di lavoro, ecc. Regolamenta, quindi, i rapporti a livello nazionale per ciascun settore lavorativo (per es. commercio, terziario, ecc.)
Contratto di apprendistato: retribuzione
L’apprendista può ricevere dal 60% di ciò che guadagna un lavoratore qualificato dello stesso livello fino al 100%. Sono i contratti collettivi nazionali a stabilire la retribuzione, che varia in base a tipo di contratto, livello di inquadramento, qualifica da conseguire.
Diritto allo studio
Grazie a questo diritto un lavoratore può usufruire di un totale di 150 ore di permesso straordinario retribuito per continuare a formarsi. Questo periodo è suddiviso in 50 ore annuali per 3 anni, di cui si può usufruire se orario di lavoro e quello di frequenza del corso coincidono.
Permessi per allattamento
Sono periodi di riposo giornaliero concessi alla neo-mamma lavoratrice per prendersi cura del neonato. I riposi di cui può usufruire dipendono dall’orario quotidiano previsto sul contratto: se supera le 6 ore, ha diritto a 2 riposi al giorno di un’ora ciascuno; se è inferiore, ha diritto ad un solo riposo.
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