La pensione sociale era una prestazione assistenziale - un provvedimento economico riconosciuto dallo Stato in favore di quanti vivono in particolari condizioni di disagio - erogata dall'INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale), prevista dall'articolo 26 della Legge n. 153/1969 e sostituita negli anni Novanta dall'assegno sociale.
Era destinata a cittadini italiani o provenienti da Stati membri dell'Unione Europea e residenti in Italia provvisti di requisiti quali età anagrafica di minino 65 anni, reddito inesistente oppure reddito inferiore ai limiti previsti dalla legge. Decorreva dal primo giorno del mese successivo a quello in cui veniva presentata la domanda ed il suo importo era ricalcolato ogni anno in base all'aumento percentuale delle pensioni. Chi ne aveva diritto poteva percepirla anche in versione ridotta rispetto a quanto previsto, a seconda dell'ammontare del suo reddito.
A partire dal 1 Gennaio 1996 – come anticipato - la pensione sociale è stata del tutto sostituita dall'assegno sociale, anche se ancora oggi nel linguaggio comune questo termine continua ad essere utilizzato.
L'assegno sociale è una prestazione economica concessa a coloro che vivono in situazioni disagiate, erogata sempre dall'Inps.
Questo aiuto economico è provvisorio, non può essere ceduto a nessuno dopo la propria morte né goduto all'estero: se la persona che ne ha diritto resta in un altro Stato per oltre 30 giorni, l'assegno viene sospeso; dopo un anno viene anche revocato.
Anche l'assegno sociale decorre dal primo giorno del mese successivo a quello in cui viene presentata la richiesta e il suo importo – nonché il diritto stesso di riceverlo – è strettamente legato al reddito personale o familiare.
Per avere diritto all'assegno sociale bisogna trovarsi in condizioni di disagio economico, sprovvisti di reddito oppure con un reddito inferiore ai limiti legali. L'assegno sociale viene, poi, riconosciuto solo se si è in possesso di ulteriori requisiti specifici.
Prima di tutto, la persona che richiede l'assegno sociale deve aver compiuto 65 anni e 7 mesi. Questo requisito, però, subirà una modifica nei prossimi anni: in base alla Legge Fornero del 2011, infatti, dal 1 Gennaio 2018 l'assegno sociale sarà riservato solo a coloro che avranno compiuto almeno 66 anni e 7 mesi.
Oltre ai cittadini italiani, l'assegno sociale può essere attribuito anche a stranieri comunitari (provenienti da Stati membri dell'Unione Europea) iscritti all'anagrafe del comune di residenza nonché a cittadini extra-comunitari in possesso di permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo.
In tutti i casi, requisito essenziale per ottenere l'assegno è poter dimostrare di essere effettivamente residenti in Italia in modo stabile e continuativo da almeno 10 anni.
L'importo massimo dell'assegno sociale è al momento pari a 448,07 € per 13 mensilità. L'assegno non è, però, sempre erogato interamente: la somma che si può ricevere dipende dal reddito di chi inoltra la richiesta, reddito personale se si tratta di una persona celibe/nubile oppure familiare se si tratta di una persona sposata.
L'assegno viene erogato:
Per determinare l'importo preciso si tiene comunque conto di varie forme di reddito, compresi redditi esenti da imposte, assegni alimentari, pensioni per invalidi civili, pensioni di guerra, redditi terreni e fabbricati, ecc.
Non vengono, invece, conteggiati indennità di accompagnamento, TFR (Trattamento di Fine Rapporto) o eventuali anticipi dello stesso, arretrati di lavoro eseguito all'estero, reddito della casa di abitazione.
Assegno sociale invalidi civili. In base all'articolo 19 della Legge n. 118 del 1971, gli invalidi civili (totali o parziali) che percepiscono pensione di inabilità o assegno mensile possono vedersi riconoscere l'assegno sociale nel momento in cui compiono i 65 anni (ora 65 anni e 7 mesi). In questi casi tecnicamente l'assegno sociale sostituisce le prestazioni assistenziali economiche precedenti.
Assegno sociale: INPS. L'INPS verifica ogni anno i redditi di chi fa richiesta di assegno sociale.
La domanda per ottenere questa prestazione economica deve essere inoltrata all'Istituto solo in via telematica, attraverso web (sito ufficiale dell'ente), telefono (suo Contact Center) oppure patronati o altri intermediari.