Profilazione

Profilazione: clienti, utenti, Garante della Privacy

Profilazione: significato

La profilazione è una particolare operazione che viene eseguita all'interno di campagne marketing. Consiste nel raccogliere alcune informazioni su gusti, abitudini, preferenze di acquisto delle persone, in modo da poter creare un vero e proprio profilo sul suo conto ed impostare, quindi, messaggi pubblicitari mirati.

Per capire come funziona esattamente, facciamo un esempio che riguarda la vita di tutti i giorni: l'utilizzo di una "Carta Fedeltà".
Le Carte Fedeltà – o Fidelity Card – sono tessere rilasciate da parte di esercizi commerciali, grazie alle quali è possibile accedere a sconti speciali o dar vita a raccolte punti per vari omaggi.
Nel modulo da compilare per ottenere una carta sono riportate anche informazioni sul trattamento dei dati per fini promozionali. Questi dati non riguardano solo ciò che una persona rilascia volontariamente compilando quel documento (nome e cognome, indirizzo, ecc.): le carte fedeltà, infatti, di solito vengono "passate alla cassa" nel momento in cui bisogna pagare un prodotto per cui, attraverso il loro utilizzo, è possibile anche sapere cosa normalmente il cliente acquista, i prodotti che preferisce, ecc. Per questo motivo periodicamente i possessori di una carta fedeltà possono ricevere offerte promozionali riservate su prodotti affini ai loro gusti.

La profilazione dei clienti si è enormemente evoluta con l'avvento di internet ed ha coinvolto tutte le persone che navigano in rete: questo tipo di operazione on-line, infatti, può essere avviata non solo per chi si registra su un sito ed effettua, quindi, l'accesso con il proprio account, ma anche per coloro che semplicemente lo visitano.

La profilazione degli utenti online può avvenire raccogliendo e trattando dati personali in vari modi.

I cookie di profilazione, per esempio, sono tra i metodi più utilizzati sul web per reperire informazioni sugli utenti utili ai fini pubblicitari. Si tratta di file che il sito visitato installa sul pc di una persona, per identificarla: come la tessera di un supermercato permette al negozio di sapere quante volte lo stesso cliente viene in un anno e l'andamento nel tempo dei suoi acquisti, il cookie permette al gestore del sito di conoscere quante volte la stessa persona ha visitato il sito e a quali argomenti è interessato.

I social network sono un altro esempio di strumenti attraverso i quali è possibile raccogliere i dati per la profilazione ed hanno enormemente agevolato questo tipo di operazioni negli ultimi anni. Su queste piattaforme, infatti, oltre a riportare volontariamente dati personali all'atto della registrazione (nome e cognome, data di nascita, luogo di residenza), un utente mette spesso in piazza numerosissime informazioni su di sé, a volte senza neanche rendersene conto: se per esempio clicca sul classico "mi piace" per apprezzare la foto di un abito dell'azienda X, sta di fatto comunicando qualcosa sui propri gusti. Quindi, studiando attentamente tutte le operazioni che vengono effettuate sui social, è possibile arrivare ad avere profili molto attendibili su chi ne fa uso e costruire, poi, messaggi pubblicitari ad hoc.

Le operazioni di profilazione on-line, dunque, chiamano in causa la privacy stessa di un utente, motivo per il quale si è deciso di disciplinarle dal punto di vista legale.

Profilazione: Garante della Privacy

Il Garante della PrivacyGarante per la Protezione dei Dati Personali – al fine di tutelare il diritto alla riservatezza di una persona anche mentre naviga in internet, ha voluto regolamentare le operazioni di profilazione on-line che avvengono nel nostro Paese.
Le ultime indicazioni fornite al riguardo sono contenute all'interno delle "Linee guida in materia di trattamento di dati personali per profilazione on–line", rilasciate il 19 Marzo 2015 e rivolte a chiunque fornisca un servizio web in Italia, come pagamenti elettronici, posta, mappe on-line, motori di ricerca, social network, cloud computing (servizi di archiviazione in rete), ecc.

Secondo il Garante, i fornitori devono prima di tutto preoccuparsi di tutelare la privacy di tutti gli utenti che usufruiscono dei propri servizi: non solo di coloro che risultano "autenticati" (cioè gli iscritti al sito che effettuano un accesso tramite il proprio account), ma anche di quanti semplicemente navigano in quelle pagine.

L'informativa è lo strumento basilare ed obbligatorio attraverso il quale gli utenti possono farsi un'idea di come verranno utilizzati i propri dati e, di conseguenza, possono scegliere consapevolmente se dare il proprio consenso a raccolta e trattamento per profilazione oppure no. Proprio per questo, il testo dell'informativa deve essere sempre chiaro e completo nonché visibile già dalla prima pagina.
Il Garante suggerisce anche di suddividerlo in più parti, in modo da agevolarne la lettura.
Se si opta per 2 livelli di informativa, il primo deve essere facilmente accessibile (con un semplice click) e deve riportare tutte le informazioni più importanti sul trattamento dei dati, sui motivi per i quali vengono raccolti, come verranno utilizzati, ecc.; nel secondo livello (accessibile attraverso un link presente nel primo) devono essere descritti ulteriori dettagli sull'operazione.

Il consenso è richiesto per tutte le attività di profilazione, sia per quelle che avvengono raccogliendo dati per esempio utilizzando cookie, sia per i casi in cui il fornitore non fa altro che incrociare le informazioni fornite volontariamente dall'utente o confrontare le operazioni che ha effettuato sul sito.

Se una persona acconsente alla raccolta ed al trattamento dei dati ai fini della profilazione ma poi cambia idea, può sfruttare il cosiddetto "diritto di revoca", ovvero può ritirare il consenso in qualunque momento grazie ad un apposito link che il fornitore è tenuto ad inserire.

Il consenso non è obbligatorio nel caso in cui i dati di un utente vengano trattati solo per motivi tecnici, legati quindi al funzionamento stesso del sito (per esempio quando servono per far sì chi si è registrato su un portale venga riconosciuto automaticamente ad ogni nuova visita).

La conservazione dei dati, infine, non deve superare il periodo consentito per legge, cioè quello necessario per raggiungere lo scopo alla base della loro raccolta e del loro utilizzo.

Profilazione: Elenco Avvocati e Studi Legali
Sicurezza informatica
È importante non solo per le singole persone che usano strumenti tecnologici (per es. computer), ma anche per gli Stati: molte informazioni delicate (militari, economiche, ecc.) sono attualmente "informatizzate". Per garantire la sicurezza informatica, quindi, sono state create apposite norme di legge.
Codice dell’Amministrazione Digitale
Chiamato anche CAD, Il Codice dell’Amministrazione Digitale raccoglie le norme che regolamentano i rapporti tra cittadini ed Amministrazione Pubblica, spingendo verso l’utilizzo di strumenti informatici, tra cui documenti virtuali, firme digitali, ecc.
Commercio elettronico: cos’è
Chiamato anche e-commerce, è l’insieme delle attività di compravendita che vengono realizzate su internet.
In Italia la sua normativa dipende da direttive europee e leggi nazionali che si riferiscono soprattutto alle regole che riguardano i contratti a distanza.
Privacy: soft spam, cos’è
Si intende una forma di pubblicità via email per la quale un’azienda ha ottenuto il permesso dal Garante della Privacy: l’azienda può inviare ai propri clienti messaggi commerciali relativi a prodotti, servizi e beni, simili a quelli che già hanno acquistato in passato.
Tipi di commercio elettronico
Il commercio elettronico si distingue in base ai soggetti che realizzano la compravendita. Per es. si parla di “Business to Business” (B2B) quando coinvolge due aziende, “Consumer to Consumer” (C2C) quando riguarda due consumatori e “Business to Consumer “(B2C) per venditore professionale e consumatore.
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