Capacità di agire

La capacità di agire, l'incapacità legale e l'incapacità relativa

La capacità di agire e la maggiore età

Ogni persona può assumere nel corso della sua vita la "capacità di agire", cioè può badare da sola ai propri interessi. Questa capacità, però, non è automatica, nel senso che non si ha dal momento della nascita. Viene assunta, infatti, solo una volta compiuti i 18 anni e solo se si è sani di mente.
La capacità di agire può quindi essere assente oppure limitata. Per questo si parla di incapacità legale di agire ed incapacità relativa.

Incapacità legale di agire

L'incapacità legale di agire (assoluta e totale) si ha quando una persona non può provvedere da sola ai suoi bisogni. E' tipica di minorenni, interdetti giudiziali ed interdetti legali.

  1. Minori
    Un bambino non può prendere decisioni di un certo peso per la sua vita. Non può, per esempio, comprare la casa in cui vivrà da adulto. Per questo non ha capacità di agire ed è necessario che qualcuno lo rappresenti di fronte alla legge. I rappresentanti legali di un minore sono di solito i suoi genitori ma, se mancano, il Giudice Tutelare (cioè quel giudice che si occupa degli interessi delle persone "incapaci legalmente di agire") può nominare un Tutore.
    Genitori o Tutore possono compiere al posto del minore tutti gli atti di ordinaria amministrazione (possono ad esempio amministrare i beni del bambino), lo rappresentano di fronte alla legge e possono compiere quelle azioni giudiziali che fanno assumere diritti e doveri al minore.
    Per gli atti di straordinaria amministrazione (come aprire un mutuo a nome del bambino) è invece necessaria l'autorizzazione del giudice.
    Un minore che commette un reato, però, pur non avendo capacità di agire, può essere punito dalla legge se per il giudice era capace di intendere e di volere nel momento in cui ha compiuto l'azione illegale.
  2. Interdizione giudiziale
    Una persona maggiorenne che è affetta da una grave insanità mentale può essere "interdetta", ovvero il giudice può decidere che non è capace di agire in quanto non è in grado di provvedere da sola ai suoi interessi. Un interdetto giudiziale viene quindi considerato al pari di un minorenne e, per questo, il giudice può nominare un tutore che lo rappresenti. L'interdetto giudiziale non ha il permesso di sposarsi. In caso di reato, viene punito colui che avrebbe dovuto sorvegliarlo.
    L'interdizione giudiziale può essere "revocata" se la persona riacquista del tutto le sue facoltà mentali, oppure "trasformata in inabilitazione" quando il giudice non ritiene più quella persona inferma ma nemmeno capace di agire completamente da sola.
  3. Interdizione legale
    In alcuni casi, una persona maggiorenne in pieno possesso delle sue capacità mentali può essere comunque interdetta. Si tratta di quelle persone che compiono reati per i quali è previsto l'ergastolo o la reclusione superiore a 5 anni. Questo tipo di interdizione (chiamata "legale") è quindi una sanzione, una pena aggiuntiva. La persona è interdetta nel senso che non può occuparsi di questioni che hanno a che fare con il suo patrimonio, ma può comunque sposarsi, riconoscere un figlio naturale, dar vita ad un testamento.
Incapacità relativa

L'incapacità relativa è quella di persone che hanno una limitata capacità di agire, cioè possono comunque compiere alcuni atti minori per tutelare i propri interessi. Si tratta soprattutto di "emancipati" ed "inabilitati".

  1. Emancipazione
    Quando un minorenne, compiuti i 16 anni, ottiene il permesso dal Tribunale di sposarsi, diventa appunto "emancipato", acquista cioè una certa libertà di agire.
    La sua libertà, però, è solo parziale e non totale, perché mentre da un lato può compiere da solo atti di ordinaria amministrazione, dall'altro lato non può compiere quelli di straordinaria amministrazione, ovvero prendere decisioni di un certo peso.
    Ad un emancipato il giudice può decidere di affiancare un Curatore. Il curatore non sostituisce la persona come un tutore, bensì la assiste solamente. Può essere il coniuge del minore se è maggiorenne, oppure, se entrambi sono minorenni, il giudice può nominare curatore un genitore.
    Con l'assistenza del curatore, il minore può anche compiere atti più grandi dell'ordinaria amministrazione, per esempio può riscuotere capitali oppure essere chiamato in giudizio. Per gli atti di straordinaria amministrazione (per esempio grosse transazioni, ipoteche, ecc.) serve l'autorizzazione del giudice. Inoltre, se minore emancipato e curatore sono in conflitto d'interessi tra loro, il giudice può nominare un curatore speciale.
    Il minore emancipato, grazie all'autorizzazione del Tribunale, può anche esercitare un'impresa commerciale. In questo caso, ha il permesso di compiere anche atti che vanno oltre l'ordinaria amministrazione.
  2. Inabilitazione
    Una persona viene definita "inabilitata" quando è affetta da infermità mentale costante ma non gravissima, oppure ha la mania di spendere più del dovuto, o abusa di alcol e droga abitualmente, o infine è sordomuta o cieca e non ha ricevuto un'educazione che l'abbia resa autonoma dal punto di vista psicofisico.
    In questi casi la persona può avere una capacità di agire limitata e può comportarsi come un emancipato: può svolgere atti di ordinaria amministrazione ma non quelli di straordinaria amministrazione. Anche in questo caso, può essere affiancata da un curatore. Può avere l'autorizzazione di esercitare un'impresa commerciale, ma deve trattarsi della continuazione di un'attività già iniziata. Il giudice può anche nominare un Institore, cioè una persona che gestisca l'impresa a nome dell'inabilitato.
Altri casi e figure di sostegno per gli incapaci di agire

Una persona normalmente capace di agire può trovarsi in uno stato di incapacità temporaneo che non gli permette di valutare bene l'azione che sta per compiere. In questi casi si parla di incapacità naturale. Non è decisa dal giudice e, a differenza di quella legale, produce effetti solo per l'atto di quel momento e non per tutti gli atti compiuti dopo la pronuncia del giudice.

Infine, dal 2004 è nata una nuova figura per tutelare gli interessi degli incapaci. Si tratta dell'Amministratore di Sostegno, nominato dal giudice tutelare per far sì che la persona incapace abbia qualcuno che lo assista quando si tratta di provvedere ai propri interessi.
L'Amministratore di Sostegno può anche essere scelto e nominato (tramite un atto scritto) dalla persona stessa, quando prevede una sua futura incapacità.

Capacità di agire: Elenco Avvocati e Studi Legali
Incapacità relativa: Emancipati
Se una persona di 16 anni ha ottenuto dal Tribunale il permesso di sposarsi, diventa "emancipata". Può gestire da sola l’ordinaria amministrazione, ma non quella straordinaria, per la cui gestione deve essere affiancato da un curatore (nominato dal Giudice) che lo assista nelle decisioni.
Incapacità relativa: Inabilitati
Sono persone che soffrono di disturbi mentali lievi, sono sorde e/o mute, oppure "sperperano" i soldi (es. i giocatori di azzardo, i dipendenti da sostanze). Possono gestire la straordinaria amministrazione solo se assistiti da un curatore (nominato dal Giudice).
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