Impresa individuale

L'impresa individuale: definizione, familiare, coniugale

Impresa individuale: definizione e costituzione

Un'impresa individuale è la forma giuridica preferita da una persona quando decide di "mettersi in proprio" ed aprire, quindi, una sua attività. Per costituirla, infatti, serve solo la partita IVA.
Il titolare dell'impresa individuale ha piena autonomia e libertà decisionale, sia per ciò che riguarda le strategie da adottare per mandarla avanti sia per tutte le decisioni da prendere.
Con questo tipo di attività, però, imprenditore ed impresa diventano una sola cosa, nel senso che il patrimonio di quell'azienda e quello personale di chi l'ha aperta si confondono. L'imprenditore, infatti, assume totalmente il rischio d'impresa e questo significa che, nel caso in cui non venga pagato qualche debito aziendale, rischia di rimetterci i suoi stessi beni personali. Proprio per questo di solito si preferisce aprire un'impresa individuale quando si tratta di attività che non richiedono troppi investimenti e non comportano grossi rischi economici.
L'impresa individuale può assumere, poi, due forme ulteriori: impresa familiare ed impresa coniugale.

L'Impresa individuale familiare e coniugale

L'impresa familiare è nata nel 1975 grazie ad una riforma del diritto di famiglia ed è, infatti, quel particolare tipo di attività individuale alla quale collaborano anche i familiari dell'imprenditore. Per legge queste persone devono essere: il coniuge, i parenti entro il terzo grado (figli, nipoti, nonni, ecc.) e gli affini entro il secondo grado (suoceri, nuore, cognati, ecc.).
Per costituire un'impresa familiare basta un atto pubblico oppure una scrittura privata da autenticare presso un notaio, creati prima dell'inizio del periodo d'imposta, quindi entro il 31 dicembre. Una volta costituita, è possibile suddividere il reddito tra le persone che lavorano nell'impresa, riducendo così la percentuale applicata per il pagamento delle tasse.
I familiari non gestiscono l'impresa insieme all'imprenditore – che ne resta, quindi, unico titolare – bensì collaborano in modo costante e regolare nel tempo. Proprio per questo, hanno diritto al mantenimento, partecipano agli utili (cioè ai suoi guadagni), ai beni acquistati con essa nonché ai suoi incrementi.
Il titolare si occupa della gestione ordinaria in modo autonomo, nel senso che non ha bisogno del consenso degli altri per prendere decisioni minori. Per la gestione straordinaria, invece, così come per decisioni che riguardano la produzione, la destinazione dei guadagni, la fine dell'attività, ecc. è necessario che ogni collaboratore dia il proprio parere attraverso una votazione.
Il rischio dell'impresa comunque resta sulle spalle del titolare: in caso di perdite, infatti, non ne subiscono le conseguenze i familiari, così come eventuali creditori non possono rifarsi su di loro.

L'impresa coniugale è, infine, quella in cui le principali figure coinvolte sono l'imprenditore ed il coniuge.
Per costituirla sono in genere necessarie tre condizioni: deve nascere dopo il matrimonio, i coniugi devono essere in regime di comunione legale dei beni e, infine, entrambi la devono gestire a parità di condizioni.
Marito e moglie che gestiscono insieme un'impresa sono considerati entrambi imprenditori di quell'attività allo stesso modo.

Impresa individuale: Elenco Avvocati e Studi Legali
Concorrenza: scorrettezza
Un’ulteriore forma di concorrenza sleale è quella che si attua tramite azioni che vanno contro l’etica professionale. Ad es. atti di boicottaggio verso i concorrenti; spionaggio aziendale per scoprire l’ingrediente segreto; vendita a prezzi "stracciati", ecc.
Amministrazione straordinaria
È una procedura concorsuale destinata alle grandi imprese (es. Alitalia) in stato di crisi. Ha una funziona conservativa, ossia è tesa ad agevolare il recupero e il risanamento dell’azienda, assicura la solvenza verso i creditori, evitando il fallimento e il licenziamento dei dipendenti.
Procedure concorsuali: quali
Le procedure concorsuali previste dal diritto fallimentare sono: il fallimento; il concordato preventivo; la liquidazione coatta amministrativa; l’amministrazione delle grandi imprese in crisi. Ognuna, in modo diverso, priva l’imprenditore della sua autonomia (es. sequestro beni).
Denominazione sociale: cos’è
È lo strumento che denomina e identifica la società di capitali, iscritto nel registro delle imprese, e si compone: del nome della società (può essere di invenzione o il nome di uno o più soci); dell’indicazione del rapporto sociale (S.r.l.; S.p.a., ecc.). Es: FCA Italy S.p.A.
Società di persone: tipi
Le società di persone si distinguono in: Società semplice (S.s.); Società in nome collettivo (S.n.c.); Società in accomandita semplice (S.a.s.). Sono tutte a responsabilità illimitata e solidale per cui, in caso di fallimento della società, falliscono personalmente anche tutti i soci.
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