La Concorrenza: definizione, significato e descrizione
Il significato di "concorrenza" viene di solito collegato al concetto di "competizione": due persone sono in competizione quando gareggiano tra loro per raggiungere uno stesso obiettivo.
Allo stesso modo, quindi, si parla di concorrenza nel settore economico quando si vuole indicare quella situazione in cui sono in competizione tra loro più imprenditori o produttori, ciascuno dei quali ha messo in vendita sul mercato il proprio prodotto e vuole far sì che il pubblico lo preferisca a quello degli altri.
La concorrenza perfetta è quella che potrebbe esserci in un mercato "ideale", cioè un mercato solo ipotizzato e che raramente si realizza.
Le sue caratteristiche sono: numero elevato di operatori (venditori e compratori); piccole quantità di prodotti trattati; beni "omogenei", cioè identici sia per caratteristiche tecniche che nel modo in cui vengono esposti, pubblicizzati, ecc.; "trasparenza" (tutti gli operatori sono da subito informati sui prezzi fissati); assenza di barriere all'ingresso. In questa situazione, gli operatori non hanno "potere di mercato": non possono influenzare la formazione dei prezzi con il loro comportamento.
La concorrenza imperfetta, invece, si ha quando ci si ritrova di fronte ad altre forme di mercato in cui ad esempio c'è un numero ristretto di venditori (oligopolio) o addirittura un solo venditore (monopolio), le imprese vendono beni differenziati, ci sono barriere all'ingresso. In queste situazioni un compratore o un venditore hanno, invece, potere di mercato.
La libertà di concorrenza
La libertà di concorrenza può essere definita come una conseguenza di un articolo della nostra Costituzione - l'articolo 41 – secondo il quale "l'iniziativa economica privata è libera": un imprenditore ha la libertà di produrre, scambiare e vendere i prodotti richiesti dal mercato, a patto di non svolgere attività in contrasto con l'utilità sociale e di non provocare danni alla sicurezza, alla libertà ed alla dignità umana. Proprio per via di questa libertà, può allora anche entrare in competizione con gli altri, ma deve rispettare alcune limitazioni per la concorrenza. Queste limitazioni possono essere:
- limitazioni legali: specifici obblighi e divieti imposti dalla legge stessa, ad esempio il divieto per un lavoratore di trattare affari in concorrenza con l'imprenditore oppure il divieto di eseguire attività che sono riservate esclusivamente a Stato o enti pubblici (come il monopolio dei tabacchi);
- limitazioni contrattuali: si hanno quando sono gli imprenditori stessi a mettere un freno alla propria libertà di concorrenza, stipulando per esempio "patti di non concorrenza" oppure dando vita a "cartelli", cioè accordi con altri imprenditori che operano nello stesso settore attraverso i quali si impegnano a vendere il prodotto ad un certo prezzo, produrne la stessa quantità e così via. Queste limitazioni "spontanee" devono essere necessariamente scritte, riguardare solo specifiche aree geografiche o settori e non possono durare più di 5 anni.
La libertà di concorrenza in Italia è tutelata da norme sulla concorrenza sleale e dall'Antitrust.
Dunque, gli argomenti principali di cui si occupa il nostro ordinamento in questo campo sono:
- La Concorrenza Sleale: alcuni articoli del nostro Codice Civile indicano quali comportamenti sono considerati per legge "scorretti" ed è necessario, quindi, reprimere;
- La Legge Antitrust: la legge del 10 Ottobre 1990, con la quale si è cercato di disciplinare i meccanismi della concorrenza anche in Italia, modellando le varie norme a quelle dell'Unione Europea.
Concorrenza: Elenco Avvocati e Studi Legali
Concorrenza: atti denigratori
Nell’ambito della concorrenza sleale sono denigratori tutti quegli atti compiuti da un imprenditore al fine di screditare un’azienda concorrente sullo stesso mercato. Es. diffondere notizie (fasulle o vere) che mettano in dubbio la qualità delle materie prime impiegate.
Cosa non si può brevettare
Non sono brevettabili: scoperte, teorie scientifiche, metodi matematici; piani, principi e metodi per attività intellettuali, ludiche, commerciali, programmi software; metodi per il trattamento diagnostico, chirurgico o terapeutico del corpo umano o animale.
Concorrenza: norme Antitrust
Nel mercato europeo, Italia inclusa, la circolazione delle merci e della concorrenza è libera, le aziende devono però attenersi alle norme Antitrust. Queste sono un insieme di regole e divieti volti a impedire che le imprese danneggino il mercato e quindi il consumatore.
Imposta: cos’è
È un tributo dovuto allo Stato per finanziare la spesa pubblica (es. stipendi impiegati statali). Si calcola sulla ricchezza, cioè su ciò che la produce: proprietà, fatturato, ecc. Si distinguono in imposte dirette (IRPEF, IRAP, IRES...), e imposte indirette (IVA, imposta catastale...).
Società di capitali
Queste società sono a responsabilità limitata e ad autonomia patrimoniale perfetta (ossia la società risponde solo nella misura del capitale sociale). I soci rispondono ciascuno per sé e limitatamente al capitale sociale versato; il patrimonio personale di ogni socio non viene "toccato".